Provo a fare un po’ di chiarezza sul tema SEO in relazione ai contenuti.

Che cos’è la SEO

Partiamo dal significato di SEO.

La SEO (Search Engine Optimization) tradotto letteralmente: “ottimizzazione per i motori di ricerca“ è quella materia del Digital Marketing che si occupa di curare la posizione delle pagine web nei risultati organici (cioè non a pagamento o sponsorizzati) dei motori di ricerca.

Cosa succede quando si compie un ricerca su Google?

Il motore restituisce una pagina che in gergo si chiama SERP (Search Engine Results Page) nella quale compaiono i risultati nell’ordine in cui l’algoritmo prevede di suggerirceli.

La definizione di SEO qui sopra, però, è incompleta: abbiamo bisogno di aggiungere ad “ottimizzazione per i motori di ricerca“ anche “per gli utenti che li frequentano”.

Google pensa sulla base delle preferenze delle persone e cerca di intuirne gli intenti, offrendo risposte che siano coerenti con le sue valutazioni algoritmiche.

Già da qui, quindi, capiamo che non si tratta di sola tecnica.

Contenuti e marketing

Il 97% degli intervistati di un sondaggio condotto da Semrush a addetti marketing di vario livello, ha affermato quanto i contenuti fossero una tattica che ha costituito una parte importante della loro strategia di marketing complessiva nello scorso anno.

Insomma, il content marketing non è una novità ed ormai è sempre più presente nelle attività digital.

I contenuti sono il volano che determinano o meno il successo di una strategia.
Ma come incidono sulle attività SEO?

SEO e contenuti

Il contenuto è assolutamente determinante ai fini del posizionamento di una pagina di un sito rispetto ad un’altra.

Perché?

Se un utente che compie una ricerca trova il contenuto in SERP utile e pertinente, vuol dire che passerà del tempo a consultarlo perché conterrà le risposte ai suoi bisogni.

Questo sarà una segnale importante per Google che mano a mano premierà quel contenuto, mostrandolo tra i primi risultati per quel tipo di ricerca.

Trucchi e scorciatoie non sono la SEO, così come per fare SEO non è necessario unicamente avere competenze da web designer, ma è fondamentale realizzare dei contenuti che si indicizzino.

Siti e blog per indicizzarsi devono essere strutturati correttamente, quindi devi ragionare bene sugli obiettivi che ti poni e di conseguenza organizzare i relativi strumenti per poter ottenere risultati.

Negli ultimi anni Google ha migliorato il riconoscimento dei contenuti visivi, oltre che audio e video.

Ti è mai capitato di vedere nella tua SERP un podcast, ad esempio?

Tuttavia, conta prima di tutto il testo.

Conta sicuramente la pertinenza, che deve essere sinonimo di qualità.

Nel passato di pensava che riempire la pagina di parole chiave ripetute in modo ridondante/ossessivo servisse ad indicizzare il contenuto, applicando quini quella che viene chiamata “Keyword Density”.

Il fatto che una parola chiave si ripeta ha senso solo se aiuta il lettore a comprendere il contesto, lungi da noi l’atteggiamento di utilizzarla per altri scopi, sarebbe inutile quando dannoso.

Google dichiara che

Per fornirti le informazioni più utili, gli algoritmi della Ricerca valutano diversi fattori e indicatori, incluse le parole che hai usato nella ricerca, la pertinenza e l’usabilità delle pagine, l’affidabilità delle fonti, la tua posizione e le impostazioni. L’importanza attribuita a ogni fattore cambia in base al tipo di ricerca; ad esempio, la data di pubblicazione dei contenuti ha un ruolo più incisivo nel rispondere a ricerche relative ad argomenti di attualità piuttosto che a ricerche riguardanti le definizioni del dizionario.

Visto?
Il motore di ricerca più usato al mondo utilizza parametri valutativi che si basano sui feedback degli utenti e come essi reagiscono di fronte alle pagine che visualizzano.

Google ha tutto l’interesse nel soddisfare l’utente e pertanto quando pensiamo alla SEO pensiamo al nostro potenziale cliente ed alla sua reazione di fronte al nostro contenuto.