L’intento di ricerca (detto anche Search Intent) è l’obiettivo principale che ha un utente nel momento in cui effettua (appunto) una ricerca o esprime una domanda (query) su Google.

Nel 2018 Google stesso li classificò in questo modo:

Think with Google
Source: Google/Kantar, U.S., “NeedScope for Search,” n=4003, U.S. adults, A18–65, July–Aug. 2018.

Gli utenti si rifugiavano su Google con queste esigenze:

  • Sorprendimi
  • Rassicurami
  • Impressionami
  • Educami
  • Stupiscimi
  • Aiutami

Alcune di queste, oggi, sono finite per occupare altri posti.

Vediamo, in sintesi, le evoluzioni.

Di cosa abbiamo bisogno oggi nella fase della ricerca?

Potremmo riassumere gli intenti del 2023 in:

  • Ricerca generica
  • Informazionale
  • Navigazionale
  • Commerciale/Transazionale
  • Movimento
  • Sociale
  • Ispirazionale
  • Trovare una soluzione

Le ricerche su cui abbiamo sempre puntato il focus professionale di SEOCopywriter erano quelle che racchiudevano tre intenti specifici:

  • informativo,
  • navigazionale,
  • transazionale.

Intento di ricerca informativo o esplorativo

L’utente sta cercando risposte e compie ricerche generali. 

Sono la stragrande maggioranza (pare tra il 50% e l’80% dei casi) delle ricerche  che ciascuno di noi compie su Google o su un altro motore di ricerca. 

Si sta cercando di esplorare un mercato, ricercare un’informazione specifica, trovare un dettaglio, la soluzione ad un problema o bisogno.

Sono quelle tipiche ricerche che vengono soddisfatte dal blog di Salvatore Aranzulla che ha incentrato la sua strategia di business nell’andare ad intercettare le richieste di questo tipo.

Come fare questo, come utilizzare quest’altro … sono tipiche “query informazionali”.

Oggi queste ricerche vengono anche effettuate vocalmente, tanto che ​​il Natural Language Processing è sempre più avanzato.

Intento di ricerca navigazionale

Quando l’utente sa dove andare e cerca di arrivarci rapidamente o sta cercando una risorsa ben precisa, ecco che compie una ricerca di questo tipo e, anche in questo caso, il suo bisogno viene immediatamente soddisfatto dal risultato della ricerca.

Quante volte sul pc abbiamo digitato Google per andare su Google, LinkedIn per andare su LinkedIn o il  brand, dominio o ente specifico per raggiungerlo a mo di scorciatoia?

Intento transazionale o commerciale

L’utente ha in mente un prodotto/servizio, vuole scegliere la soluzione migliore per lui/lei.

Quando cerca informazioni per soddisfare indirettamente un bisogno ed è pronto ad attivarsi anche ad acquistare, ad esempio, si dice che compie una ricerca transazionale.

Ad esempio, quando vuoi prenotare un hotel o stai cercando un regalo da fare, è possibile che ti affidi a Google per trovare una soluzione.

In quel momento sei determinato/a a compiere un’azione. 

A cosa serve comprendere gli intenti di ricerca?

È fondamentale creare e strutturare le pagine del nostro sito e blog in modo che rispondano nel modo migliore possibile all’intento di ricerca, e di conseguenza organizzare i contenuti ottimizzandoli

Comprendere l’intento di ricerca è il compito principale di Google che si pone la mission di fornire agli utenti le risposte alle domande che stanno cercando.

Se cerco “occhiali da sole” probabilmente Google interpreterà il mio desiderio di acquistare un nuovo paio di occhiali da sole e mi presenta, infatti, annunci pubblicitari e prodotti.

Diversamente mi proporrà tipologie di contenuti (come blog di approfondimento) se ricercassi “come pulire le lenti degli occhiali” oltre ad articoli idonei a svolgere il compito richiesto.

Se invece volessi andare su Amazon o sul sito di RayBan o Gucci digiterei direttamente “Amazon” oppure “RayBan” e “Gucci”.

Questo come ci può aiutare?

È possibile raggiungere ranking migliori del nostro sito solo quando sappiamo effettivamente qual è l’intento di ricerca degli utenti concentrandoci sui bisogni dei visitatori di una determinata pagina. 

Oggi, però, dobbiamo comprendere il grande cambiamento.

E quindi, proviamo ad analizzare anche gli altri intenti e vedere in sintesi come e dove sono stati soddisfatti da Google o dai competitor.

Intento sociale

Con YouTube (dopo il fallimento Google Plus), Google ha preso un intero mercato se aggiungiamo anche Google Discover che lo rende leader.

Intento ispirazionale

Con YouTube Shorts, che insegue Tik Tok, le persone iniziano ad usare anche Google per cercare intrattenimento che ispiri.

Intento ricerca di soluzioni

OpenAI con ChatGPT ha superato tutti con Google e Microsoft che cercano di recuperare terreno.

Come sarà dunque il futuro delle ricerche?

Secondo Giorgio Taverniti

“Avremo ovunque un “assistente”. Sempre più incentrato su di noi. Perché questa ricerca di soluzioni non è solo informativa.
Non smetteremo di andare su Google, su Google ci andremo e avremo anche questa opzione.
Non smetteremo di andare su ChatGPT, ChatGPT ci offrirà più opzioni (infatti plugin, web browsing, immagini e via dicendo).”