Recentemente ho letto uno splendido articolo di Seth Godin, pubblicato qualche anno fa sul Guardian intitolato “Come essere notevole” e che mi ha riportato ad un concetto a lui molto caro e che più volte ha ribadito anche in un TED che mostro sempre nei miei corsi.

Nell’articolo Godin rilascia 10 consigli per distinguersi come “mucche viola” e non essere invisibili o noiosi.

1. Impegnati tenendo conto che le mezze misure semplicemente non vanno mai bene.

2. Diventare notevole significa esserlo per i tuoi interlocutori e non per te stesso/a

3. Attenzione perché c’è una differenza sostanziale tra l’essere notato ed essere notevole.

4. L’estremismo può diventare un requisito: i migliori al mondo sono le persone che ottengono ciò che desiderano.

5. Per essere notevole stai sui “bordi”. Non importa sempre quale bordo, l’importante è che tu stia lì o oltre il bordo.

6. Non tutti apprezzeranno i tuoi sforzi per essere notevole. L’obiettivo non è quello di accontentare tutti ma compiacere coloro che effettivamente fanno al caso tuo.

7. Se il tuo “quid” si trova in un manuale, non sarà “notevole” ossia degna di nota.

8. Non è realmente tutto spaventoso come sembra.

9. Bastano poche persone follemente innamorate di quello che fai piuttosto che migliaia di persone distratte.

10. Le mode passano, se non si reinventa e si reinveste, si rischia molto.

Non annoiare: sii rilevante

Mi ha colpito il fatto che uno dei più grandi autori del marketing moderno si rifaccia spesso al concetto della noia che produciamo quando non ci distinguiamo.

Posizionarsi correttamente è un elemento imprescindibile per chi là fuori voglia andare sul mercato con un’idea, un prodotto, un marchio, un servizio.

Il rischio di annoiare qualcuno è sempre dietro l’angolo perché il primo istinto che abbiamo è quello di autoreferenziarci in modo talmente poco unico che ci facciamo ignorare.

Se hai mai avuto questa frustrazione, ecco che potresti ripartire dai 10 punti che ti ho sommariamente indicato qui sopra e chiederti che percorso stai compiendo.

Vorrei solo assicurarmi che tu non corra il rischio di voler strafare o voler per forza stupire con effetti speciali, perché stravolgeresti l’input che ti sto fornendo.

Essere unici, non annoiare, significa trovare il senso di ciò che facciamo e renderlo evidente al nostro potenziale “innamorato/a”, andando a intrecciare relazioni con chi ha orecchie per ascoltarci, come gli “innovatori” a cui dobbiamo rivolgerci (mutuando il concetto di Everett Rogers espresso nel suo libro “La diffusione delle innovazioni”).

Senza sparare nel mucchio, ma trovando la reale rilevanza per i nostri interlocutori profittevoli, ecco che potremmo avere il successo che ci meritiamo.

Ti lascio un ultimo ma sostanziale suggerimento: parla sempre in funzione della persona che ti sta di fronte e decentrati dal tuo ego, vedrai che a quel punto elementi rilevanti e degni di nota sorgeranno.