Partire dai perchè

Le persone non comprano quello che fai, comprano perché lo fai. E quello che fai dimostra semplicemente ciò in cui credi.

Così Simon Sinek spiega nel suo libro “Partire dai perchè un concetto che ho imparato a non sottovalutare. 

Ed è una domanda che in modo ricorrente mi pongo ed alla quale ho saputo darmi una risposta solo ultimamente.

La risposta era dentro di me, ovviamente, ma per verbalizzarla ho impiegato un po’ di energie e ho dovuto scavare, cercando di far emergere ciò che mi spinge a fare ciò che faccio e ad essere ciò che sono.

Prima di raccontarti i miei perchè, vorrei ragionare insieme sull’importanza di questo aspetto per posizionarti e fare personal branding

 

Lavora sul tuo Perchè 

 

L’obiettivo non è fare affari con tutti coloro che hanno bisogno di ciò che hai. 

L’obiettivo è fare affari con persone che credono in ciò in cui credi.

Sinek parte dal presupposto che in fin dei conti sia abbastanza semplice sapere chi si è e cosa si offre: descrivere  prodotti o servizi è ciò che tendiamo a fare (anche in modo poco opportuno, talvolta).

Sapere come si fa, ciò che si fa è un altro ambito che conosciamo e che siamo soliti ripetere ai nostri interlocutori (non sempre interessati al tema).

In pochi sanno, però, il perché fanno quel che fanno.

Eppure sono i “perché” che fungono da motivo per cui alla fine le persone si rivolgono a noi per comprare i nostri prodotti o servizi.

Tutto il resto (il chi, il come) sono le prove tangibili di questa convinzione che siamo riusciti a trasmettere.

 Sinek aggiunge che “conoscere il perché è il modo per conquistare un successo duraturo e per ottenere una dose di innovazione e flessibilità ben miscelata”.

Prova a pensare a come comunica “Apple” e a come nel tempo ha sempre presentato i suoi prodotti.

Ti sembra che si concentri sulle caratteristiche tecniche o piuttosto riesca a coinvolgere il suo target con il “think different”?

Senza doverci trasformare in dei colossi o dover ricorrere a payoff clamorosamente belli, basta che nel nostro comunicare partiamo da ciò che ci muove dentro per risultare credibili ed efficaci.

 

Il perchè del mio impegno 


La prima volta che sono entrato in un’aula formativa l’ho fatto con quel pizzico di incoscienza che mi ha salvato dalla sensazione di inadeguatezza, dalla paura di sbagliare, di essere deriso o di fare figuracce …

Ogni volta che mi alzo in piedi per condurre una lezione (o accendo cam e microfono) mi sento come quando pochi secondi prima di un esame ti sembra(va) di non ricordarti nulla e che saresti voluto essere dappertutto all’infuori di quel luogo.

Ma pronunciato il primo saluto, la mente si concentra sul da farsi ed i pensieri svaniscono.

Mi piace moltissimo stare in aula, quando ricevo chiamate per delle docenze i miei occhi si illuminano.

Non per narcisismo, non per stare al centro dell’attenzione.

Ma pensare di poter dare qualcosa agli altri, condividendo esperienze, saperi acquisiti, ammettere errori commessi nel passato … è una sensazione davvero piacevole e che mi soddisfa.

Credo anche io in un “internet migliore” (il copyright di questo claim è di Giorgio Taverniti) e riuscire ad offrire qualche spunto che possa andare in una direzione di maggiore consapevolezza mi stimola enormemente.

Come studi universitari scelsi Scienze della Formazione perchè ho sempre avuto una forte passione educativa, che oggi (oltre che con i miei figli) esplico in aula o quando mi accingo a condividere un contenuto.

In tutte le mie azioni “online” il file rouge è una condivisione di un pensiero, di un’idea, di un suggerimento che possa essere di aiuto, che possa essere di aiuto al mio Interlocutore.

Qualche settimana fa una persona autorevole mi ha fatto notare che questo intento traspare ed è stato quello il momento in cui finalmente sono riuscito a comprendere che in effetti è questo il mio perchè.

 

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