Proviamo insieme a capire il significato di questa parola (branding) che sentiamo ormai ripetere da tanti professionisti ma che talvolta genera un po’ di confusione tra i non addetti ai lavori.
Il branding è il processo effettuato dalle imprese per differenziare la propria offerta da altre analoghe, utilizzando nomi o simboli distintivi. La sua principale finalità è quella di promuovere l’immagine di marca (brand image) e incentivare la fedeltà dei clienti alla marca (brand loyalty). (Fonte: GlossarioMarketing).
Provo a declinare meglio il concetto portando ad esempio lo strumento Facebook.
Facciamo un’ipotesi.
Abbiamo di fronte un cliente (di tipologia A) che mi chiede:
“Vorrei utilizzare meglio Facebook per vendere.”
Poi ne esiste un altro (tipologia B) che invece sostiene:
“Facebook non serve, i miei clienti non stanno lì.”
Presumiamo di essere a contatto con la tipologia del primo caso.
Bene, da dove partiamo per rispondere?
Dai un’occhiata qui:
Pensiamo alla riconoscibilità di quel baffo in ogni contesto o pensiamo allo status symbol che è diventata la mela smangiucchiata.
Poi tenendo a mente ciò, rispondiamo ad una semplice domanda: quando voglio comprare qualcosa, apro Facebook?
La risposta è sicuramente no.
Quindi, penseranno alcuni, hanno ragione i clienti di tipologia B di cui sopra.
In fondo il social di Zuckerberg non serve per raggiungere i miei clienti.
Ma … se non vendo su Facebook che ci sto a fare?
Le persone (secondo la ricerca di Mediakix relativa al 2016) passano su Facebook in media 35 minuti al giorno e per quel tempo… si dilettano nell’arte del “cazzeggio“.
In quei minuti lo scrolling del proprio “diario” (o come si dice in gergo della newsfeed) è vertiginoso e tante volte da mal di pancia.
Per colpire l’attenzione ci vuole davvero qualcosa di costruito ad hoc e che risulti vincente sull’algoritmo studiato dai tecnici di Zuckerberg.
Può capitare, infatti, che nel tempo di una fila in posta, di una pausa sul divano o dalla macchinetta del caffè i nostri occhi incrocino qualcosa che sia “degno” di bloccare il nostro dito e che soddisfi un’esigenza latente che abbiamo.
Chiunque di noi salta di sana pianta i post autoreferenziali o autopromozionali, soprattutto di persone o aziende che non conosciamo.
Pensiamo a perché mettiamo il like alla pagina commerciale X o Y.
Probabilmente non perché aspettiamo che l’azienda col baffo ci rifili l’offertona del 20% (che guarda caso non fa mai) ma probabilmente perché condivide dei contenuti interessanti, originali o addirittura utili.
Quindi adesso proviamo a dare una risposta al nostro cliente A?
“Vorrei utilizzare meglio Facebook per vendere.”
Costruiamo un piano di comunicazione che preveda una presenza di qualità su Facebook e che faccia “branding”, che entri nell’immaginario e nella percezione collettiva come marchio di qualità.
Un esempio virtuoso? Guarda qui: https://www.facebook.com/otticodelweb/
(non è #adv, non conosco Nico Cardadonna se non di fama)
Questo “branding” è fuffa?
Beh direi proprio di no e spero di averti spiegato velocemente il perchè.
Se non ci sono riuscito ti rimangono due strade:
1) mi contatti
2) se vuoi approfondire tutti questi aspetti, ascolta il mio podcast: ogni settimana parlo di un tema relativo al mondo della comunicazione digitale!
Dimenticavo…fai un test
Prova a pensare “Cosa vuoi di più dalla vita?”.
Se conosci la risposta allora…. il branding ha colpito senza che tu te ne sia accorto/a! 😜