Analisi della reputazione: ti suggerisco una procedura

In questo articolo troverai:

  • Significato di reputazione
  • A chi serve curare la reputazione
  • Cosa si monitora
  • Come si compie l’analisi della tua reputazione
  • La check list

Reputazione: il significato

Ho già cercato di raccontarti che cos’è la reputazione e come essa incida pesantemente sul modo in cui le persone reagiscono alla nostra comunicazione. 

Voglio qui riportare la definizione di Steven Nock che ci spiega come la reputazione sia “una condivisa, o comune, percezione rispetto una persona, un brand, un prodotto costruita dall’insieme dei discorsi tenuti su di essi dalla totalità dei soggetti coinvolti nella sua generazione e vita”.

Riveste una certa importanza, dunque, porre tutta la nostra attenzione al come stiamo comunicando il nostro essere persone (oltre che professionisti).

Ti ho già fornito alcuni strumenti che ti possono aiutare, oltre a qualche suggerimento pratico di atteggiamenti da adottare quando sei su un social, ad esempio. 

Ma in questo articolo vorrei spingermi oltre, valutando con te anche ciò che può essere successo nel passato e capire che tipo di “tracce” abbiamo lasciato.

A chi serve curare la reputazione

Il personal branding e la reputazione sono fondamentali per i professionisti. 

Ma anche se ho un’azienda debbo curare la mia reputazione personale?

Risposta: SI, assolutamente. 

L’azienda è un concetto tecnico-amministrativo/fiscale. 

Tu sei una persona, un professionista, un imprenditore.

Le persone valutando te, valutano l’azienda.

C’è estremo bisogno di “umanizzare” e “personalizzare” la comunicazione aziendale, levandole quel carattere istituzionale e formale che non coinvolge, ma crea distanza ed appesantisce il rapporto (o meglio, non lo crea affatto).

Ecco perchè è indispensabile mostrarsi come persone e come tali, oggi, siamo soggetti a più sguardi su più canali online.

Quindi, sia che tu sia un professionista o un imprenditore, potresti aver bisogno di questa analisi.

Come si compie l’analisi della reputazione

Ti fornisco alcuni pratici suggerimenti per l’analisi della tua reputazione, andando a verificare le “impronte online” che hai lasciato nel tempo e delle quali magari non hai memoria o che non hai tenuto traccia.

Google

Googola il tuo nome e cognome (fallo magari con navigazione “in incognito”) e controlla i risultati relativi anche a immagini, video e notizie.

Hai attiva la scheda Google My Business?

Tieni sempre d’occhio le recensioni che ti arrivano.

Il tuo sito

Se hai un sito controlla bene che i contenuti siano aggiornati, che vi sia coerenza a livello grafico rispetto al tuo logo (se l’hai) ed allo stile di comunicazione che utilizzi. 

Sai che Google ha assegnato un punteggio al tuo sito? 

Se hai una strategia SEO è bene che tenga monitorati anche questi aspetti.

Social

Se hai dei profili sui social vai a ritroso nella cronologia dei contenuti che hai condiviso e guarda a fondo cosa hai pubblicato.

Controlla anche come è strutturato il profilo, le informazioni di base, le foto… 

Nella barra di ricerca di tutti i social digita il tuo nome e cognome (al di là che tu sia presente o meno) e verifica che per caso qualcuno (amico, collega, dipendente, capo, cliente, fornitore)  non ti abbia citato.

Forum di settore

Se rintracci alcuni blog/forum/gruppi specifici del tuo settore prova a capire se tu o la tua attività siete mai stati nominati

Come migliorare il grado di reputazione  

Seguendo lo schema che ti ho suggerito, ecco le azioni che dovrai man mano compiere.

Chiediti innanzitutto se ci sono contenuti che potrebbero metterti in difficoltà con i tuoi figli, nipoti, clienti, partner, fornitori.

Se ne trovi cerca di rimuoverli (o di farli rimuovere se non dipendono da te), sperando che nessuno in qualche modo se li sia salvati.

Le operazioni che dovrai eseguire sono:

  • Ottimizzare/aggiornare
  • Cancellare/sostituire/modificare
  • Chiedere la rimozione di contenuti non edificanti

Una volta effettuato questo controllo specifico su ogni canale online ma anche offline (non dimenticartene) in cui la COMUNICAZIONE deve essere COERENTE e la tua reputazione pulita adesso è ora di iniziare il lavoro vero e proprio di “personal branding”.

Tieni conto che uniformare e rendere coerente tutto il tuo “arsenale”, può essere faticoso e dispendioso in termini di tempo, ma agevolerà le cose.

La check list della tua reputazione

Per agevolarti ho realizzato una lista con tutte le operazioni che ti ho suggerito di compiere.

Non mi resta che augurarti buon lavoro!

Se vuoi approfondire puoi anche seguire il mio corso gratuito che ti insegna in pochi step un metodo per comunicare fortificando la tua reputazione.

(immagine di copertina Andrew Neel on Unsplash)