Quando pensiamo alle strategie di comunicazione non possiamo non tenere conto di alcuni aspetti.
Quando ci viene detto che “Internet è solo per i giovani” proviamo a portare questi numeri.

Per capire il fenomeno, le potenzialità e studiare strategie è necessario provare a ragionare su alcuni temi.

Vediamo quali in estrema sintesi, facendoci guidare dai dati: l’utilizzo dei social media in Italia nell’anno 2017.

Partiamo da qui:

“In Italia il 73% della popolazione è online (43 milioni di persone), con 34 milioni di utenti attivi sui social media. Durante il 2017 si è registrata una crescita di 4 milioni di persone connesse ad Internet (+ 10% rispetto all’anno precedente) e una crescita di 3 milioni di utenti social media (+ 10% rispetto all’anno precedente).”

(Fonte: https://wearesocial.com/it/blog/2018/01/global-digital-report-2018)

Ecco alcune delle evidenze riportate dal report annuale di We Are Social e Hootsuite uscito alcuni giorni fa.

Teniamo come riferimento questa fonte (autorevole) e proseguiamo nel nostro ragionamento.

QUANTO TEMPO PASSIAMO SUI MEDIA

Il dato che trovo più interessante per cominciare è il tempo che spendiamo sui media:

6 ore del nostro tempo in media, vuol dire che ci sono persone (penso di essere tra questi) che ne trascorre ben di più quotidianamente per lavoro o per passione che sia. Per non parlare di assuefazione/dipendenza che sono temi da monitorare.

Se vogliamo comunicare un qualcosa (servizio/prodotto/brand) sappiamo che abbiamo temporalmente una fascia molto elevata di attenzione. Sei ore non sono poche, non sono i 30 secondi degli spot pubblicitari o la mezza pagina su un quotidiano che vale il tempo di sfogliata del giornale.

IN QUANTI SIAMO CONNESSI

Quasi tre quarti della popolazione nel nostro Paese è online.
Secondo dato da tenere in considerazione.
Che smentisce di per sè il pregiudizio che a connettersi siano solo i giovani.

COSA UTILIZZANO GLI ITALIANI

Su Facebook ci sono 34 milioni di italiani, un po’ meno della metà su Instagram.
Ma la “casa madre” di Zuckerberg sempre avere il monopolio sulle piattaforme social e di messaggistica più usate.
Se Youtube è ancora la prima (anche in Italia), Facebook, Whatsapp, Facebook Messenger e Instagram occupano le prime 5 posizioni (fate voi i conti).
Incrociando i dati We Are Social dice anche che gli italiani passano in media oltre due ore al giorno sui social.

IL “MOBILE” VINCE

Uno studio globalwebindex mostra che anche per la generazione dei nati tra il 1964 e il 1982, l’accesso ad internet dallo smartphone ha superato di gran lunga quello dal computer.
Questo era già accaduto per generazioni successive alla cosiddetta X.
Sì ci connettiamo tutti in larga parte in mobilità e lo stiamo dicendo da un po’. Ecco uno dei fattori da tenere a mente quando pensiamo a strategie di comunicazione.

SMARTPHONE

Un’altra ricerca (Deloitte – Global Mobile consumer survey) sull’utilizzo e l’adozione degli smartphone mostra che in media si consulta il cellulare almeno 47 volte al giorno.
Le notifiche sono diventate quasi un’ossessione.

Se mettiamo insieme queste evidenze non giungete anche voi alle conclusioni a cui giungo io?

Il web è un ottimo strumento con cui intercettare le persone, che sul web ci sono e ci saranno sempre più (di tutte le età per giunta).

Partiamo dal presupposto di smentire chi si ostina a non capire.
E di iniziare a contrastare chi ci dice: “Il mio target è un po’ particolare….”, “I miei potenziali clienti hanno una certa età e non sono sui social”.

Poi vedremo come catturare l’attenzione, quale è il target di riferimento, quali gli strumenti più adeguati, i contenuti…

Ma i presupposti per non far passare noi consulenti come visionari o venditori di fumo ci sono tutti, o no?