Proviamo a ragionare sull’utilizzo dei social media in Italia nell’anno 2016.
Partiamo da questi dati:
“più della metà della popolazione mondiale usa uno smartphone;
quasi due terzi della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare;
più della metà del traffico internet è generato da telefoni;
più della metà delle connessioni mobile avviene oggi su banda larga;
più di una persona su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 30 giorni.”
(Fonte: http://wearesocial.com/it/blog/2017/01/digital-in-2017-in-italia-e-nel-mondo)
Ecco alcune delle evidenze riportate dal report annuale di We Are Social e Hootsuite uscito pochi giorni fa. Tante le aziende che hanno fornito i dati (GlobalWebIndex, GSMA Intelligence, Statista, Akamai, Google, StatCounter e Ericsson) per un documento davvero costruito molto bene ed altrettanto interessante che fa la fotografia dello stato digitale al 2016.
Concentriamoci un attimo sul nostro Paese ed andiamo a vedere alcuni aspetti.
ITALIANI NEL 2016
Qui sotto un grafico desunto da dati Istat sulla popolazione divisa per età, sesso e stato civile nel 2016
(Fonte: tuttitalia.it)
Non sono un profondo analista di dati. Nè mi appassiona esserlo.
Tuttavia credo che alcuni numeri possano dare evidenza allo sviluppo ed al cambiamento sociale. Mi interessa consultare i dati per dimostrare a chi ancora non fosse convinto che il “digital divide” (divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso) sia un enorme problema sociale, ma che a mio parere non può essere affrontato tappandosi gli occhi o in modo conservativo.
Non ambisco alla guerra tra generazioni, credo solo che ciascuna persona che venga messa nelle condizioni di poter utilizzare un mezzo, debba essere accompagnata e formata sul suo utilizzo. Lo abbiamo visto la settimana scorsa, guardando altri dati: non basta essere dei nativi digitali o dei Millennials per essere consapevoli di ciò che accade e ciò che si fa.
Pertanto, avanti con l’analisi del “Digital in 2017”, disponibile qui:
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PERSONE CONNESSE
Sono oltre 39 i milioni di italiani connessi e sono in aumento rispetto all’anno precedente del 4%.
Beh uno dei problemi nostrani è ancora l’accesso ad Internet.
Costoso e rimasto molto nella sfera “privata” anche se le amministrazioni locali stanno pian piano investendo ed allargando il wi-fi libero, ma siamo ancora molto molto indietro rispetto ad altre realtà.
UTENTI ATTIVI DEI SOCIAL MEDIA
Sui quasi sessanta milioni di concittadini, praticamente il 50% è un utente attivo dei social. Non vi sembra un dato mostruoso?
Rispetto ai dati Istat proviamo a fare un calcolo spannometrico: oltre 5 milioni sono bambini dagli 0 ai 9 anni, circa 7 milioni gli over 70.
Supponiamo dunque che quel 65% della popolazione che è connesso ad Internet (39 milioni e “rotti”) non includa le categorie 0-9 e 70-100 e che quei 31 milioni di user attivi sui social facciano altrettanto. Possiamo capire come la forbice del “divide” si stia annualmente assottigliando.
Logica conseguente dell’invecchiamento naturale degli utilizzatori chiaramente, ma dobbiamo considerare i fenomeni della precocità nella connessione e nell’interesse anche della fascia più agee.
Due situazioni comunque da attenzionare e che meritano giudizi a mio parere molto diversi.
PENSIAMO IN MOBILE E … IN VIDEO
Se la percentuale di persone che navigano da un computer è scesa del 14%, sale quella di chi si connette da qualsiasi altro device (+44% dal proprio telefono, +8% da un tablet e +24% da altri dispositivi – come, ad esempio, console o smart TV).
Inoltre il 31% degli italiani dichiara di guardare video online almeno una volta al giorno.
Ecco che deve assolutamente cambiare il nostro modo di comunicare, perchè chiunque vuol farlo deve pensare che il suo contenuto con tutta probabilità sarà visto in mobilità e quindi particolare attenzione va fatta alla lunghezza dei testi, alla formattazione, alla responsività del contenuto o all’usabilità o meno del contenuto a seconda della connessione che le persone (i potenziali utenti, clienti, lettori) hanno quando non sono sul divano di casa.
Certamente i video sono un trend da non sottovalutare e poco più di un anno fa lo scriveva sul suo blog anche Riccardo Skande Scandellari.
QUALE PIATTAFORMA USIAMO DI PIU’?
Italiani Facebook dipendenti? Probabile ma al TOP troviamo le piattaforme “messaggistiche”. La metà della popolazione online usa tali applicazioni dai propri dispositivi mobili.
Impressionante anche il sorpasso di Youtube ai danni del social di Zuckerberg rispetto ai dati di un anno fa.
Comunque il report dice anche che il 74% degli italiani che usano FacciaLibro, lo fanno ogni giorno: li italiani usano magari meno piattaforme, ma lo fanno con maggiore frequenza. O dipendenza diremmo noi?
SMARTPHONE MANIA
Un interessante articolo su italianeography cita una previsione che nel 2018 la percentuale di utenti smartphone diventerà del 51.7%, che rappresenterà il sorpasso degli stessi anche sui telefoni di casa.
Nel Marzo di un anno fa Il Sole 24 Ore riportava un’indagine della società di ricerca IDC che comunque conferma il trend.
Il Rapporto Censis uscito a Dicembre dice che “tra il 2007 e il 2015 , rileva la ricerca, i consumi complessivi delle famiglie si sono ridotti del 5,7% in termini reali, mentre nello stesso periodo si registrava un vero e proprio boom della spesa per acquistare computer (+41,4%) e smartphone (+191,6%)”.
Poveri ma con l’iPhone quindi?
A voi l’ardua sentenza…