Fan, formule segrete, soldi, apparire sono le ricette per il successo online?

Probabilmente queste sono le risposte che ci potrebbero venire fornite se ponessimo a qualcuno la domanda “cosa funziona sui social?” (sperimentalo tra i tuoi amici come brainstorming).
Alcune di queste risposte in un modo o nell’altro salterebbero fuori.
Sono (quasi) pronto a scommetterci.

Uno studio commissionato dalla Commissione Europa (qui sotto il grafico) riporta come solo il 28% degli europei e meno del 20% degli italiani hanno competenze digital di base.


Basta per comprendere quanto (millennials o no) siamo ancora molto indietro e quanto si senta la mancanza di una consapevolezza maggiore in questo campo.

Cercherò pertanto di rendermi utile e proverò in questo post a smontare questi luoghi comuni in modo sintetico e dandone una personalissima e spero comprensibile interpretazione.

VANITY LIKE

“I like, i fan sono ciò che bisogna ricercare e ciò che conta.”
Non è così. E non lo dico io.
Ma i fatti.
Lo dice l’algoritmo di Facebook che premia di più altro rispetto ai like a livello di punteggio.
E che non espone a tutti i nostri cosiddetti fan i nostri contenuti.
Avere su una pagina o su un post dei like non significa essere famosi, visibili o avere successo online.
Quello che molti dei nostri “capi” ci chiedono e magari misurano come unico giudizio è la quantità di fan che può avere la pagina che seguiamo.
Nulla di più concettualmente errato.
Certo avere una fan base imponente può essere importante, ma è essenziale che questa base sia di qualità più che di quantità.
E’ ben più importante che quelli che ci seguono interagiscano in modo da far aumentare organicamente la nostra visibilità, ottenendo non like ma potenziali clienti, che è molto molto meglio.
Infine, se non siete proprio convinti, ecco un geniale video dell’Ikea (non mi interessa fare pubblicità, ma sono stati bravissimi a rendere l’idea)

FORMULE SEGRETE

“Vi dirò come diventare padroni del mondo in tre mosse”.
Credereste ad una persona che si presenta in questo modo?
Non facciamolo neppure di fronte a chi presume di svelarci segreti inconfessabili per diventare i re e le regine dei social media.
Perché ci sono teorie di fondo, verissimo.
Ma c’è anche tanta soggettività e tanto lavoro pratico e sperimentazione che possono assolutamente fare la differenza.
Quindi diffidiamo da chi pensa di venderci la sacrosanta ed unica verità, ma:

  • ascoltiamo fonti autorevoli e selezionate
  • impariamo, formiamoci sempre (non sentiamoci mai “arrivati”)
  • utilizziamo la pazienza, l’umiltà e la costanza come metodo

Pian piano ci creeremo una certa autorevolezza basata poi sull’esperienza che man mano riusciremo a fare sul campo.

Non ci è andato “leggero” Marco Montemagno in questi ultimi giorni con un video sul tema.

DENARO

“Ci vuole il grano per diventare popolari”.
Certamente la “reach organica” (ovvero del numero di persone che entrano in contatto con un contenuto senza che si spenda un solo centesimo) va aiutata sui social con l’advertising e su questo non ci piove. Ma è anche vero che senza un minimo di competenze e di teoria in tasca anche avere tanti soldi per sponsorizzare serve a poco.
Promuoversi sui social (per esempio Facebook) non comporta esborsi molto imponenti.
Se si fa un buon lavoro di “copy” e di targetizzazione la spesa è ottimizzata, contenuta ed .. efficace!

BELLEZZA

Siamo così sicuri che le pagine o i profili che funzionano di più sui social appartengano alla categoria dei/delle “super-belli/e”?
Guardatevi intorno, la bellezza è soggettiva per fortuna, però io credo che i parametri che scegliamo per farci attrarre da personaggi autorevoli non sia solo il canone estetico.
Piuttosto l’utilità, la semplicità comunicativa e l’eloquenza credo siano i principali motivi per cui rimaniamo affascinati da qualcuno, che poi iniziamo a considerare man mano autorevole a seconda di quel che comunica e come lo fa.

Detto tutto questo siamo ancora convinti che siano i parametri giusti quelli che abbiamo elencato qui sopra per avere o meno successo online? E se ancora pensiamo che ci siano ricette certe consiglio di riguardarsi qui sopra il video di Montemagno.