Sono sbarcati anche su Facebook, dopo che Instagram ne ha fatto un baluardo nei mesi passati, andandoli a prendere da Tik Tok.

Sono i “reels”, formati video verticali che hanno fatto il boom della piattaforma cinese.

Qualche anno fa erano considerati (erroneamente) adatti solo per i balletti delle ragazzine, oggi brand, creator, influcencer e utenti li pubblicano quotidianamente.

Nati come video brevi di 15 secondi oggi la durata può essere variabile. 

Non solo Charli D’Amelio, Khaby Lame, dunque, ma tante aziende e personaggi più o meno noti oggi producono reels e video di questo tipo sulle piattaforme sociali.

Se stai pensando ad una strategia di contenuti video e di approcciarti a Tik Tok o Instagram non potrai fare a meno di prendere in considerazione di raccontarti attraverso i video immersivi, che coinvolgono, intrattengono e che hanno la capacità di essere molto attrattivi.

Lasciatelo dire da un “boomer”: funzionano e funzionano bene.

Ma, fai attenzione. 

Non funzionano a prescindere: c’è bisogno di individuare una specifica strategia e di tanta costanza, impegno, oltre che creatività.

Non si può pensare di comunicare su Tik Tok o Instagram (vediamo l’esperimento su Facebook cosa porterà, ma di certo non abbasserà la media dei frequentatori di quel social, piuttosto forse abituerà altri boomer alla visione di questi contenuti) senza immaginarci un calendario frequente di pubblicazione di video. 

Tik Tok ha raggiunto il miliardo di utenti dopo l’estate, il boom della piattaforma è ormai un dato di fatto. 

Proprio per questo l’azienda Meta ha pensato di implementare i video reels nella sua piattaforma di punta per non essere da meno di Zhang Yiming (il fondatore di Tik Tok).

Un video tira l’altro, questa è la logica dietro alle piattaforme che hanno fatto dei video brevi la loro mission. 

Come fare video marketing su Tik Tok

TikTok, ad esempio, si basa su contenuti generati dagli utenti, è dunque fondamentale coinvolgere la community, in modo tale che i followers creino video relativi al prodotto o servizio che intendi promuovere.

Dimentichiamoci la passività degli utenti. 

I contenuti istituzionali non sono adeguati. 

Non è obbligatorio fare ridere, ma coinvolgere sì. 

Raccontare, mostrare, fare tutorial, spiegare: questo si dovrebbe fare su Tik Tok ma anche con i reels di Instagram.

Ecco, dunque, il percorso. 

Buon lavoro!