Non ci sono dei segreti o formule magiche per comunicare in modo efficace.
Possiamo inquadrare la situazione e constatare che sicuramente serve un’analisi preliminare e poi un progetto specifico.
Improvvisazione, fretta e partire dagli strumenti piuttosto che dalle fondamenta, non sono azioni corrette ed efficaci.
Comunicare significa far capire agli altri qualcosa, non corrisponde a “parlare”.
Possiamo crederci bravissimi oratori o affabulatori, magari però in realtà non stiamo comunicando affatto.
Se mastichi il latino saprai che comunicare deriva da “cum” (con) + “munire” (legare, costruire).
“Communico” indica il concetto di mettere in comune, far partecipe.
Se il “parlare” è l’atto di comunicare ad altre persone determinate informazioni attraverso suoni emessi dal nostro sistema fonetico, il “comunicare” invece è trasferire stati d’animo o notizie alle persone, usando diversi canali e modalità, in modo volontario e involontario (esiste, infatti, il mondo della comunicazione non verbale).
Quindi è importante partire con il piede giusto in ogni caso.
Pertanto al di là di ciò che siamo e della nostra ragione sociale (associazione, ente, professionista, impresa, negozio, cooperativa) ecco alcuni passaggi che è indispensabile mettere in conto se hai il desiderio di comunicare.
- Cerca di capire chi sei ed elabora il tuo posizionamento
- Individua le persone a cui vuoi parlare
- Studia il percorso che fanno le persone che si avvicinano a te prima di compiere l’azione da te desiderata
- Valuta i mezzi con cui vuoi raggiungere queste persone a seconda delle tue capacità, il tuo budget ma soprattutto individuando i luoghi che queste persone frequentano
- Fai emergere i contenuti di cui sei in possesso ed elabora una strategia che li distribuisca
Ma il punto è far funzionare tutto questo meccanismo.
Quindi non compiere queste azioni significa sicuramente precludersi un successo ma non basta!
Se hai il problema di non avere una dote innata di comunicazione è importante che tu te ne renda conto e ti suggerisco di farti aiutare in questo processo di crescita, anche personale.
Per comunicare abbiamo bisogno di farci ascoltare, di trasmettere qualcosa ai nostri interlocutori.
Un qualcosa di autorevole, interessante, utile senza alcun dubbio.
Ma è importante anche capire il contesto, il linguaggio, le tempistiche.
Se fai fatica a comunicare qualcosa ai tuoi dipendenti, al tuo staff, ai volontari, difficilmente aggancerai qualcun altro.
La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima.
(Henri Bergson)
Non dobbiamo, pertanto, essere solo tecnici o “markettari”.
E’ importante capire che possiamo essere i più bravi pubblicitari del mondo ma non è detto che avremo in noi la dote del saper comunicare.
Oggi è molto in voga parlare di “copywriting”, di professionisti esperti di SEO (come farsi trovare dagli utenti che usano i motori di ricerca) applicato alla scrittura ….
E’ un servizio che offro anche io.
Ma sto imparando giorno dopo giorno che tutto ha una sua dignità professionale e le specializzazioni sono davvero un plus, ma che non esiste tecnica se la nostra comunicazione non è efficace, se non facciamo capire a chi è dall’altra parte cosa vorremmo davvero dire a lui/lei/loro.
Possiamo essere dei bravissimi inventori di slogan, che all’apparenza appaghiamo il nostro cliente fornendo un qualcosa che a lui/lei sembra efficace e davvero “figo”, ma se dall’altra parte ad essere appagati/informati non sono gli utenti finali non avremmo fatto un lavoro utile.
Tutto è importante e non voglio dire il contrario: ma la capacità di mettersi nei panni dei nostri interlocutori e cercare di empatizzare non è scontata ma alla fine fa la differenza, oltre alla tecnica.
Se vuoi approfondire tutti questi aspetti, ascolta il mio podcast su Itunes, Spotify o Apple Podcast: ogni settimana approfondisco un tema relativo al mondo della comunicazione digitale!
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