Ho iniziato ad usare Facebook nel 2006.

Da allora ad oggi le evoluzioni chiaramente sono state tantissime.

E continuano ad esserci.

Fece molto parlare l’acquisizione di Whatsapp da parte dell’aziendona di Zuckerberg.

Si susseguono ancora oggi messaggi in cui si denunciano gravi problemi di privacy o ci si scandalizza per lo scambio di dati di profilazione pubblicitaria.

Senza voler emulare pareri autorevoli dati da altri, suggerirei la visione di un video in cui, in modo leggero ma con la competenza di chi sa di che cosa sta parlando, Rudy Bandiera ci racconta le 98 cose che Facebook sa di noi.
https://www.facebook.com/rudybandieracom/videos/10150717080189984/

Reaction, dirette streaming, video di compleanno preconfezionati, algoritmo dei feed … sono alcuni degliaggiornamenti che nel tempo il social blu ci ha messo a disposizione.

Ammetto di essere un fanatico (quasi compulsivo) degli upgrade…quando compare una notifica di aggiornamento di un software faccio molta fatica a non installarlo subito.

Quindi debbo dire che le continue evoluzioni di Facebook mi stuzzicano anche se “costringono” ad andare di pari passo e sperimentare sempre di più.

E a non credere che in questo campo vi siano mai dei dogmi.

Prima o poi crollano.

O meglio, si evolvono anch’essi.

Pensando sempre ad un utilizzo professionale del mezzo, per promuovere un logo, un’azienda, un prodotto di qualsiasi genere o la nostra libera professione ricordo bene come fino ad alcuni mesi fa valevano logiche che si stanno superando.

Insomma tutto scorre e trovo sempre brutto il vizietto molto italico di conservare, sospettare sempre il nuovo, temere il cambiamento.

Avere sempre la sensazione che qualcuno o qualcosa ci stia “fregando” è causa di stress e ci condiziona il giudizio.

Se ci approcciamo a Facebook e lo utilizziamo, in modo gratuito come sempre lo sarà, stiamo alle regole del gioco.

Un gioco che non ha scopi filantropici e che non deve scandalizzare visto che ne siamo talmente assuefatti da non valutare possibili rischi o abusandone.

Quindi il fatto che ci muoviamo nei meandri di FacciaLibro dovrebbe renderci consapevoli che mentre noi lavoriamo o ci sfoghiamo, il social cattura da noi informazioni dirette ed indirette per profilarci.

profilare (secondo la Treccani). verbo transitivo b. In senso figurativo, descrivere succintamente, delineare nei tratti essenziali.

Per Facebook siamo profili.

Per il mondo del marketing siamo oro puro.

L’importante è saperlo.

Lo staff californiano non è particolarmente interessato alle nostre consuetudini per scopi malevoli (come potrebbero esserlo terzi che ci spiano tramite Facebook, ma questa è un’altra storia) ma conoscere se acquistiamo un prodotto col tablet e verificare che ci tagghiamo mentre corriamo nel parco o al cinema sono informazioni alquanto preziose per le aziende che pagano inserzioni.

Ecco, questo è Facebook.
E’ come lo viviamo e come lo usiamo che fa la differenza.
L’importante è saperlo!

(Foto credits: flickr.com/photos/mkhmarketing)