Oggi un imprenditore di una PMI è costretto ad assumere tante giacche quante sono le competenze che sono richieste per avviare un progetto e cercare di svilupparlo al meglio.

Una di queste è la comunicazione, che viene molto spesso messa all’ultimo piano oppure delegata al “tempo perso” o commissionata al cugino, figlio/a, nipote presumibilmente giovane che possa dare una mano in quanto (lo si suppone) competente per età anagrafica ricompresa nei nativi digitali o simil tali.

I social sono gratis e basta essere smanettoni.

Uno dei ritornelli che suona più di frequente (e che mi sento dire) è che manca il tempo per comunicare, ma manca poi anche il budget (che è sempre limitato per questo ambito) e quindi non ci si può permettere di investire a fondo perduto denaro.

Vorrei fare alcune riflessioni molto semplici, non per difendere la categorie o accalappiarmi un cliente, ma ritengo sia doveroso chiarire il quadro e far sparire alcuni assiomi/luoghi comuni o modi di pensare.

Ecco tre concetti molto sintetici, ma, spero, efficaci.

  1.  Il tempo per comunicare va trovato, se non l’hai ti presto il mio.
    I consulenti ed i professionisti della comunicazione esistono per questo
  2. Non si tratta di vendere “fuffa” ma di investire i soldi in qualcosa di concreto.
    Perché la comunicazione va sempre misurata con il cosiddetto ROI (ritorno dell’investimento) e si tratta di investimenti, non spese.
  3. Gli studi dimostrano che essere giovani non significa saper utilizzare al meglio la tecnologia.
    E’ indispensabile al di là dell’età anagrafica sapere come si utilizzano certi mezzi per fare business, non ci si improvvisa esperti del mestiere.

Se sei un/una imprenditore/imprenditrice, non hai tempo per comunicare e vuoi approfondire queste tematiche non esitare, contattami.

Sarò felice di creare insieme un piano di comunicazione sostenibile e adatto alle tue esigenze!